Previdenza e patto generazionale: l’intervento del presidente della Cassa

Considerazioni del Presidente della Cassa Nazionale del Notariato, notaio Mario Mistretta, al Convegno “Previdenza e patto generazionale. La Cassa incontra i Notai” organizzato dalla Cassa Nazionale del Notariato e svoltosi lo scorso venerdì 19 maggio 2017 presso Roma Eventi – Centro Congressi Piazza di Spagna – Via Alibert 5/A – Roma.

L’incontro “la Cassa ascolta i Notai” è stato un evento che per la sua forma, probabilmente, è stato il primo nella storia di quasi 100 anni della Cassa. La ragione per cui si è voluta fortemente questa occasione di dialogo, caratterizzato da tranquillità, serenità ed apertura, sta nella circostanza che in Italia e nel mondo è successo qualcosa nei cui confronti non si può restare indifferenti.

La storia della Cassa ha attraversato fasi straordinarie di crisi: quella del ‘29, la seconda guerra mondiale. Così come fasi positive, caratterizzate dallo sviluppo straordinario di questo Paese al quale la categoria notarile ha partecipato e contribuito attivamente. Tuttavia, nel 2008 è successo qualcosa di – non solo simbolicamente – significativo, per cui occorre cominciare a meditare e valutare nuove prospettive. Nel 2008, prima negli Stati Uniti e poi in Europa e in Italia abbiamo avuto il cosiddetto “cigno nero” che ha colpito anche la Cassa del Notariato e la reazione, per cercare di restare in equilibrio, è stata brutale. Da una parte sono state fatte delle operazioni per le quali sono state utilizzate le riserve fino in fondo per pesare meno sulle tasche dei Notai che evidentemente vivevano anch’essi un momento di grande difficoltà, dall’altra è stata aumentata l’aliquota contributiva perché le misure adottate non sono state sufficienti a scongiurare il potenziale default.

I redditi della categoria notarile hanno subìto una violenta contrazione, oltre il 50%, così come il gettito repertoriale. La Cassa ha fatto fronte a questo periodo straordinario di crisi utilizzando, in un primo momento quanto che era stato accantonato con le riserve per far fronte alle difficoltà. In seguito, è stato chiesto un intervento forte e diretto a tutti, alzando la contribuzione e limitando alcuni tipi di uscite, riuscendo a ritrovare così una situazione di equilibrio.

La Cassa del Notariato ha fatto fronte a una crisi straordinaria, mantenendo le sue peculiarità: non è mai stata messa in discussione la dimensione solidaristica del nostro ente di previdenza. Il suo valore simbolico rappresenta in maniera sintetica il ruolo del Notaio, la sua funzione identica in tutto il territorio, la sua vicinanza ed appartenenza allo Stato. Per l’equilibrio della Cassa e per il mantenimento del patto generazionale non è necessario modificare questa impostazione. Occorre, viceversa, un approfondimento circa i profili assistenziali, diretti a sorreggere con forza la funzione notarile anche se, dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo, risultano probabilmente insufficienti.

Le prospettive previdenziali impongono una visione presbite: guardare lontano. La Cassa vive solo se vive il Notariato. È importantissimo pensare a come sarà il Notariato nel futuro, a come sarà la professione tra 30 o 40 anni perché è il solo modo per costruire un percorso che sia efficiente ed equilibrato. Occorre il coraggio di guardare avanti, di studiare; occorre intelligenza e fantasia collettiva per mantenere ferma l’identità della categoria notarile. Rimanere fermi, immobili può essere una soluzione razionalmente condivisibile, ma è necessario anche osservare i problemi e cercare anche di proporre delle soluzioni, all’interno di un modello ispirato a principi solidaristici ed antiegoistici: modello funzionale all’immagine e all’identità del Notaio.

Il problema irrisolto davanti a noi sta nella circostanza che ci capita di vivere in un mondo in cui tutto si svolge al tempo presente. Si fa fatica a ricostruire il passato ed allo stesso tempo a vedere il futuro. Tutto è istantaneo, basti guardare alla vita politica attuale: ci sono dei personaggi che riescono ad avere successo e ad affermarsi per un breve periodo e poi subito stancano l’audience, tutti sono alla continua ricerca di novità, il tempo consuma molto le cose. Tutto questo contrasta con l’istituzione del Notariato e della Cassa. Occorre “comprare” tempo futuro.

Si assiste, pertanto, a questo iato, a questo contrasto fra un mondo che guarda all’istante – un istante che può bruciare tutto quanto, carriere, reputazioni e valutazioni – e i Notai che invece hanno bisogno del passo lento di chi intravede un percorso futuro. L’umanità si trova oggi a vivere una rivoluzione, un passaggio epocale, in cui è difficile rendersi conto appieno dei cambiamenti in corso. Occorre, quindi, chiedersi con coraggio quale sia il ruolo del Notariato in un mondo 4.0.

I Notai stessi sono artefici dei propri destini, se non si avrà la capacità di avere fiducia nel futuro, il tema della previdenza si ridimensiona notevolmente. La previdenza si sostiene con il Notariato del domani.

Per questo anche la Cassa è fortemente interessata a comprendere cosa avverrà nel futuro del Notariato. Anche qui occorre essere capaci di non limitarsi a vivere il solo presente, anche se esso è fortemente pressante. Non c’è alcuna intenzione della Cassa di intaccare quelli che sono i diritti acquisiti, qualsiasi intervento dovrà essere concepito senza modificare la situazione esistente, qualsiasi operazione di carattere strutturale ha effetti fra 30 anni e non domani. Il vero problema è che se non si pensa oggi al futuro, cosa si lascerà in eredità? Occorre il necessario coraggio per affrontare le cose con intelligenza, sapienza, equilibrio, correttezza nei propri pensieri e nella capacità di ascoltare tutte le esigenze. Le risposte bisogna cercarle insieme se si vuole restare nel futuro.

Si tratta di affrontare situazioni che riguardano vicende personali che nel tempo sono cambiate. Prima del 2007 l’esperienza personale di molti Notai faceva sì che il tema previdenziale non rappresentasse un tema generalizzato di interesse: oggi tutto è cambiato e il successo della giornata indetta dalla Cassa ne è una prova. La ragione sta nel fatto che prima il Notaio poteva fare affidamento sulla propria ricchezza personale e quindi, provvedere ad un risparmio personale, mentre oggi il risparmio previdenziale ha un’incidenza fortissima.

I giovani sono entrati in una professione nella quale la ricchezza precedente è solamente un ricordo: occorre pensare per loro (oltre ad un primo pilastro che è la previdenza obbligatoria) a un secondo pilastro che è rappresentato dalla previdenza facoltativa. Per reagire al declino economico del Notariato occorre uno sforzo particolare diretto a dare mezzi per la costruzione di un futuro per il Notariato. È necessario trovare un nuovo equilibrio (il patto generazionale) che consenta ai giovani e ai meno giovani di avere quello che è stato promesso, e quello che necessita. Questa è l’unica strada per poter vincere la sfida dei prossimi 100 anni della Cassa del Notariato…Se i Notai avranno intelligenza, fantasia e coraggio la professione avrà il futuro che si merita.

Mario MISTRETTA

FONTE:Bollettino n.2 2017, Cassa Nazionale del Notariato

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