Notaio di guardia

Leggo su “il Messaggero.it” 8.1.2015  un articolo a firma Anna Guaita che magnifica “una forma di burocrazia americana efficiente e veloce” chiedendosi: non “potrebbe la stessa cosa avvenire in Italia?”

Riassumo: una persona ha un incidente automobilistico distruggendo la sua automobile il cui rottame è depositato in un garage che, naturalmente è necessario retribuire; è quindi urgente procedere alla rottamazione dell’automobile, ma come fare per ottenere la rottamazione e la restituzione delle targhe, se il proprietario della vettura e in un letto d’ospedale con tre fratture? Come può firmare la delega e vidimare la sua firma davanti a un notaio?

E qui la burocrazia americana compie il miracolo! L’ospedale ha a disposizione un notaio, ventiquattrore su ventiquattro, per qualsiasi servizio si fosse reso necessario per i degenti.

Un amico della giornalista osserva: “certo che hanno il notaio, il sistema sanitario americano è for profit e quindi cercano di fare soldi da tutte le parti”.

“Ebbene”, conclude la giornalista “la mia risposta è questa: se nel far soldi offrono un servizio che funziona, evviva!”

A parte l’istituzione in Italia del “notaio di guardia” che, specialmente con l’ampliamento previsto della platea degli autorizzati alle autentiche, potrebbe anche realizzarsi, il concetto che per avere un servizio efficiente se ne può anche sopportare il costo, è valido negli Stati Uniti, ma non in Italia.

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