Se è difficile evadere

 
L’agenzia delle Entrate ha reso noto i redditi medi dichiarati da ogni categoria di contribuenti per l’anno 2013.
“In cima alla montagna ci sono sempre i notai …. A loro tra bolli e imposte fisse sulle transazioni sarebbe difficile evadere anche un solo euro.
…. Più diventa difficile è evadere più alto risulta il reddito dichiarato”.
Questo il commento di Alessandro Barbera nell’articolo “I commercianti da mille euro al mese”. – La Stampa, 25/5/2015, pag. 25
 
“A loro …. sarebbe difficile evadere anche un solo euro”
L’affermazione è quasi esatta. È difficile (anche se non proprio impossibile) evadere il fisco nelle condizioni in cui opera il notaio. Comunque è impossibile la grande evasione, tanto più quella generalizzata.
Qualcuno, finalmente, comincia ad intuire il motivo per cui i notai sono sempre i maggiori contribuenti tra i professionisti.
La motivazione è in vece del tutto errata e dimostra la scarsa conoscenza di come funziona il notariato.
La difficoltà di evasione non deriva da ” bolli e imposte fisse sulle transazioni” ma da uno strumento che esiste solo nel notariato e che si chiama “Repertorio“; elenco di TUTTE le operazioni effettuate dal professionista sia in forma di atto pubblico, sia in forma di autentica di scritture privata, la cui esatta tenuta è tutelata da sanzioni disciplinari ed al limite anche penali e dalla possibilità di controllo da parte degli Archivi Notarili, del fisco, della magistratura e via dicendo.
Una volta che è nota la quantità di atti stipulati e di scritture private autenticate ed il valore delle transazioni che ne sono oggetto, non è difficile al fisco risalire ai ricavi totali attraverso studi di settore o presunzioni.
Sta poi al professionista dimostrare le spese sostenute dopo di che l’importo imponibile è il risultato di una operazione matematica.
 

 

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