Adesso sembra che i dubbi assillino anche il Ministero della Giustizia

La notizia arriva da fonti diverse: Studio CataldiLa legge per tutti ed, infine, PrimaPress

Si è tenuto il 27 maggio scorso un convegno organizzato da Federnotai, sul tema concorrenza e lìberalizzazioni al quale sono intevenuti tra gli altri: il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, il Presidente emerito della Corte Costituzionale, prof. Giuseppe Tesauro, rappresentanti di Confindustria e di Confprofessioni.

Sembra che nel corso del dibattito il sottosegretario alla Giustizia abbia comunicato la disponibilità del Ministero a ridiscutere con entrambe le categorie interessate (Notariato ed Avvocatura) la norma del Ddl “Concorrenza” che le riguarda;
che il ripensamento sia determinato dalla considerazione del possibile rischio di aumento del contenzioso  e dal riconoscimento del ruolo assegnato ai notai per il controllo della legalità nel trasferimento degli immobili e del loro necessario contributo nella prevenzione del contenzioso;
che anche i rappresentanti di Confindustria e di Confprofessioni, abbiano manifestato perplessità sulla norma e sull’intero impianto del ddl, a motivo dell’approccio semplicistico delle liberalizzazioni;
che il prof. Tesauro abbia fatto rilevare come l’abolizione dell’atto pubblico a favore della scrittura privata “non garantisce un contenimento dei costi della giustizia” ed inoltre che la concorrenza deve contare su norme certe e chiare mentre “le attuali norme necessitano di settimane per essere comprese“.

PrimaPress pone il parallelo con la contesa tassisti-Uber facendo notare come quest’ultima sia stata “messa fuori legge” perché “priva delle stesse autorizzazioni amministrative dei tassisti” (il parallelismo sta nel fatto che si tratta di autorizzazioni che come il decreto di nomina a notaio, sono concesse individualmente sulla base di valutazioni che riguardano le singole persone, e non per il semplice fatto di appartenere ad una categoria professionale [n.d.r.])

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