Apocalypse Now

Sul bollettino della Cassa Nazionale del Notariato recentemente distribuito agli Associati sono riportati due interessanti grafici relativi agli onorari repertoriali, riferiti il primo allโ€™anno 2005 ed il secondo allโ€™anno 2015, che sebbene riprodotti in scale differenti, evidenziano delle rilevantissime differenze, che devono essere attentamente esaminate ed interpretate per potersi rendere conto dellโ€™effettivo odierno โ€œstato di saluteโ€ del Notariato italiano.

Ma a questo punto occorre andare per ordine e risalire pressappoco agli inizi degli anni โ€˜90, prendendo in considerazione le poche nuove competenze che ci sono state affidate e le molte che ci sono state sottratte o che sono state attribuite anche ad altri soggetti, unitamente ad altri improvvidi provvedimenti normativi che rischiano prima o poi di seppellire definitivamente il Notariato italiano.

Chiedo scusa se nellโ€™elencarle non seguirรฒ un preciso ordine cronologico, affidandomi alla memoria, ma il significato del discorso non cambia. Incominciamo dai provvedimenti dei precedenti governi di centro-destra, dei quali il principale artefice รจ stato Giulio Tremonti, persona che, a differenza di tanti altri che sono successivamente scesi in campo, sprovveduta del tutto certamente non era.

Rileviamo in primis la soppressione dellโ€™obbligo della vidimazione dei libri contabili delle imprese. Si trattava di unโ€™attivitร  di fatto svolta in esclusiva dai Notai, per il semplicissimo motivo che erano i soli in grado di consegnare in tempi congrui e ragionevoli i registri che venivano a loro affidati per lโ€™adempimento di tale formalitร , in quanto, pur essendo in materia anche competenti i Cancellieri di tribunale, rivolgendosi a loro il registro vidimato nella migliore delle ipotesi veniva riconsegnato al richiedente non prima di sei mesi.

Tale provvedimento invero non ha affatto preoccupato la classe notarile, in quanto si trattava di unโ€™attivitร  marginale, alla quale il notaio non poteva sottrarsi, che era remunerata in misura che in ogni caso non copriva il costo del servizio, tenuto conto che per le grandi aziende si trattava di registri di migliaia di pagine, dove la sola apposizione del sigillo su ogni foglio richiedeva ore ed ore di lavoro sia pure di un modestissimo addetto, magari incapace di fare altro, oppure lโ€™utilizzo di costose apparecchiature per la bollatura automatica, che solo qualche grande studio poteva permettersi. Si รจ trattato in definitiva di un provvedimento che in primo luogo ha giovato proprio a coloro ai quali tale attivitร  รจ stata sottratta!

Segue il declassamento delle imbarcazioni da diporto a vela di lunghezza โ€œtutto fuoriโ€ sino a dieci metri e di quelle a motore, con potenza superiore ai 25 CV allโ€™elica, inizialmente sino a metri 7,50 e poi pur esse sino a metri 10 di lunghezza, a semplici โ€œnatantiโ€. Provvedimento che sollevรฒ allโ€™istante i diportisti dagli obblighi di pagamento della tassa di stazionamento e dalle complicata procedura biennale per il rinnovo delle c.d. โ€annotazioni di sicurezzaโ€ e che facilitรฒ enormemente il commercio di tali imbarcazioni, in quanto prima era necessario in ogni caso lโ€™intervento del notaio, mentre da allora si compravano e si vendevano con le stesse formalitร  occorrenti per una bicicletta. La Guardia Costiera si trovรฒ contemporaneamente sollevata da un neppure immaginabile cumulo di adempimenti burocratici, ottenendo la disponibilitร  di non poco personale da poter adibire ad altre piรน utili ed essenziali attivitร  di istituto, per cui a questo punto verrebbe quasi quasi da dire: โ€œBravo Tremonti!โ€ Ma a posteriori oserei affermare che, sia pure con qualche semplificazione, sarebbe stato meglio lasciare tutto invariato.

Infatti con il โ€œsenno di poiโ€ dobbiamo constatare che il nostro Ministro in materia di navigazione da diporto non ci sembra proprio che fosse particolarmente preparato. In primo luogo si รจ verificato il caso di imbarcazioni-motorizzate con potenze anche ben superiori ai 200 CV che si sono improvvisamente e misteriosamente โ€œaccorciateโ€ per rientrare in qualcosa meno dei 10 metri, contro i 12/13 originari. Come ciรฒ sia potuto avvenire non รจ facile da spiegare ma purtroppo si tratta di un illecito difficilmente perseguibile, in quanto occorrerebbe con una rotella metrica da 10 metri rimisurare tutte le imbarcazioni che prima erano immatricolate ed ora non lo sono piรน, ma รจ evidente che si tratta di unโ€™impresa irrealizzabile, restando tuttavia un mistero di come possa essere avvenuta la loro radiazione dal R.I.Na. (Registro Italiano Navale, ndr).

E cosรฌ oggi vediamo sfrecciare per mare โ€œbarchetteโ€ – si fa per dire – con motorizzazioni che consentono velocitร  orarie dellโ€™ordine di 30 o anche piรน nodi, che possono provocare incidenti anche gravi, tanto piรน che chi le pilota รจ nella stragrande maggioranza dei casi una persona che si improvvisa โ€œcomandanteโ€ per una quindicina di giorni allโ€™anno, imbarcazioni che grazie alla loro velocitร  in caso di incidenti possono con estrema facilitร  eclissarsi, eludendo ogni responsabilitร  al riguardo. Per non parlare delle c.d. โ€œmoto dโ€™acquaโ€ lunghe non piรน di 3 metri ma capaci di velocitร  che sfiorano i 50 nodi, che evoluiscono indisturbate tra i bagnanti e che in assenza di una costante ed ininterrotta sorveglianza da parte della Polizia o della Guardia costiera, costituiscono un costante pericolo per chi si trova nelle loro vicinanze.

Ergo: ritornare per tali imbarcazioni – volendo solo a motore – ad un sistema di immatricolazione e di conseguente circolazione della loro proprietร  simile a quello adottato per i โ€œmotoriniโ€ sino a 50 cm3 di cilindrata, che possa in caso di necessitร  consentirne lโ€™identificazione, si dovrebbe ragionevolmente ritenere un provvedimento da adottare con estrema urgenza e non comportante particolari difficoltร  di esecuzione.

E anche qui sorvolo sul danno conseguente subito dallโ€™attivitร  notarile, sia perchรจ in primo luogo lโ€™utilitร  pubblica dovrebbe in ogni caso prevalere su quella di una singola categoria professionale, sia perchรฉ il danno economico subito dai Notai, e di conseguenza dal loro Istituto di previdenza, riguarda solo alcuni Colleghi dei maggiori centri rivieraschi, ai quali รจ stata sottratta tale marginale competenza e risulta nel complesso limitato, anche in relazione della modesta entitร  dei compensi previsti per le inerenti prestazioni. Ma andiamo avanti. Un bel giorno, al fine di evitare nella sua quasi totalitร  il contenzioso inerente alla contrattazione immobiliare, รจ stato introdotto il principio che la liquidazione delle imposte afferenti gli atti di trasferimento fra privati di diritti di godimento degli immobili abitativi e loro pertinenze avvenga sulla base del โ€œvalore normaleโ€ di tali diritti, da calcolarsi con riferimento a determinati coefficienti da applicarsi alla rendita catastale dei immobili in oggetto, indipendentemente dal prezzo pattuito, consentendo cosรฌ alle parti di dichiarare e documentare questโ€™ultimo senza eccessivi oneri fiscali, evitando i rischi conseguenti alla procedura di valutazione prima in ogni caso attivata a seguito della registrazione dellโ€™atto di trasferimento, ed oltretutto conseguendo una trasparenza nella contrattazione immobiliare e quindi della inerente circolazione monetaria sino allora immaginabile.

E chi ci andรฒ di mezzo furono, come al solito, i Notai, ai quali venne imposta una riduzione del 30% degli onorari relativi calcolati in base al corrispettivo dichiarato, per cui si arriva allโ€™assurdo, per come รจ stata formulata la norma, che quando il prezzo convenuto tra le parti si avvicina al โ€œvalore normaleโ€ che costituisce la base imponibile, o peggio ancora quando il prezzo convenuto ne risulta inferiore, lโ€™acquirente si gode un non indifferente sconto sulla parcella, mentre la responsabilitร  del Notaio per i sempre possibili suoi errori resta comunque totale in funzione del prezzo pagato e dichiarato in atto. E purtroppo il nostro Consiglio nazionale non ricordo se ha taciuto o addirittura se ha plaudito a tale innovazione!

Oltre al danno in questo caso si aggiungono le beffe. Se Tizio acquista un immobile civile in un rinomato centro di villeggiatura ovvero in una grande cittร  con un dinamico mercato immobiliare, nellโ€™ipotesi piรน sfortunata pagherร  unโ€™imposta di registro liquidata su di un importo che sarร  pari a meno della metร , o anche di un/quarto del prezzo effettivamente pagato. Se invece lโ€™immobile acquistato รจ ubicato in zone ove per svariati motivi il mercato immobiliare ristagna – e qui parlo per esperienza diretta, avendo svolto la mia attivitร  professionale per 46 anni nel Distretto di Biella, che da anni si trova purtroppo in siffatte condizioni – lโ€™acquirente, per evitare il conseguente contenzioso di valutazione, che inevitabilmente ne deriverebbe, si vede costretto a pagare unโ€™imposta su un valore che puรฒ anche essere del 50% superiore al prezzo effettivamente pagato.

Allo stato รจ indiscutibile che ci si trova di fronte ad una norma sotto ogni aspetto palesemente incostituzionale, ma sinora nessuno mi sembra che vi abbia pensato.

Cosรฌ gli acquirenti, i Notai e la Cassa del Notariato vissero e continuano a vivere โ€œfelici e contentiโ€ in attesa della revisione delle rendite catastali, lavoro di una tale complessitร  e difficoltร  che, per ben che vada, lo vedranno concretizzarsi i nostri futuri Colleghi operanti nel XXIIIยฐ secolo, ammesso che allora la funzione notarile non sia sostituita da unโ€™operazione โ€œon lineโ€ svolta direttamente e personalmente dalle parti interessate. I Paesi a diritto anglosassone – U.S.A. in primis – temo che vi siano ormai vicini, con quali risultati staremo a poi a vedere!

Ed ora finalmente annunciamo anche una โ€buona novellaโ€! Ai Notaio sono delegate le procedure delle vendite giudiziarie dei beni immobili. A seguito della coraggiosa iniziativa dellโ€™allora Presidente del Tribunale di Prato, poi trasferito proprio a Biella, che si รจ basato su di una innovativa, ma ineccepibile interpretazione delle norme in materia del codice di procedura civile, questi riuscรฌ a delegare ai Colleghi pratesi tali procedure esecutive, consentendo la definizione in tempi accettabili dei procedimenti che languivano nella Cancelleria a causa della carenza del personale occorrente per lโ€™espletamento di tali complesse pratiche.

Tosto ci si rese conto che tale sistema, oltre ad alleggerire in modo impensabile il lavoro degli Uffici giudiziari, ne avrebbe agevolato lo svolgimento e accorciato sensibilmente i tempi per tali procedure, per cui il Ministero della Giustizia in breve predispose lโ€™apposita legge, delegando ai Notai che avessero dichiarato la loro disponibilitร  al riguardo tali procedure, riservando giustamente al Giudice dellโ€™esecuzione lโ€™esclusiva competenza della firma del decreto di aggiudicazione, che tuttavia veniva predisposto e controfirmato dal Notaio delegato. Seguรฌ a ruota il decreto ministeriale che fissava i compensi spettanti ai Notai per tali prestazioni e si trattรฒ di due provvedimenti che per chiarezza e precisione dei contenuti ebbero incondizionata approvazione da parte della Magistratura, sollevata da non indifferenti oneri operativi; dei Notai, anche in relazione ai calibrati e decorosi compensi al riguardo previsti, e dei creditori procedenti che con i loro legali, dopo anni di attesa, vedevano finalmente concretizzarsi la possibilitร  di recuperare almeno in parte i loro crediti, non escluse le procedure fallimentari, che subirono anchโ€™esse una vistosa accelerazione.

Io stesso, pur avendo davanti a me solo piรน sette anni di attivitร , diedi la mia disponibilitร  al riguardo e in tale periodo mi fu affidato un considerevole numero di procedure, nella quasi totalitร  dei casi concluse in tempi brevissimi con piena soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti.

Unica โ€œdiscussioneโ€ che ebbi fu quella con un Giudice delegato, ora attivo al Tribunale penale di Milano, che mi richiese di assisterlo nellโ€™udienza di approvazione del rendiconto e del piano di riparto in una procedura fallimentare particolarmente complessa, comprendente lโ€™aggiudicazione ben 28 lotti e lโ€™intervento di numerosi creditori, avvertendomi che mi avrebbe riconosciuto un compenso supplementare per tale lavoro, tenendo presente che si prevedeva che, nella migliore delle ipotesi, lโ€™udienza, fissata per le ore 16, si sarebbe conclusa solo a notte. Ovviamente non potei rifiutarmi e alle ore 17 ed un quarto precise del giorno stabilito โ€ฆโ€ฆ. andavamo beatamente a prenderci un caffรจ, con lโ€™approvazione da parte dei legali delle numerose parti procedenti od intervenute nella procedura senza la minima eccezione in ordine al piano di riparto che avevo predisposto. Il giorno successivo inviai al Giudice la parcella suppletiva richiestami, se ben ricordo di circa 1.000.000 di vecchie lire, oltre I.V.A., e il giorno stesso il Magistrato mi telefonรฒ โ€œingiungendomiโ€ di rifarla, maggiorandola in modo decisamente consistente, in relazione ai risultati conseguenti ed alla importanza e complessitร  della pratica, indipendentemente dal tempo occorso per lโ€™assistenza allโ€™udienza. Ebbi cosรฌ lโ€™โ€ardireโ€ di raddoppiare il compenso inizialmente richiesto, che a questo punto il Giudice โ€œmalvolentieriโ€ liquidรฒ, chiedendomi non una sola volta se ritenevo soddisfacente il compenso che avevo richiesto!

Ma tale idilliaca situazione era destinata a durare poco: infatti ben presto gli avvocati ed i dottori commercialisti si accorsero che la โ€œmucca da mungereโ€ era prodiga di latte di ottima qualitร , cosicchรจ fu facile reperire un Ministro della Giustizia ed un Governo che sapientemente pensarono che scontentare poco piรน o poco meno di 2.000 Notai che avevano dichiarato la loro disponibilitร  al riguardo, accontentando non meno di 200.000 altri potenziali elettori con relativi familiari al seguito, era unโ€™occasione politicamente da non perdere, per cui la competenza in materia venne estesa anche agli appartenenti a tali Ordini professionali, ai quali si aggiunsero, per perfezionare lโ€™opera, i ragionieri.

Siamo perfettamente dโ€™accordo che la predisposizione del piano di riparto, in caso di piรน creditori concorrenti, potesse essere delegata a tali professionisti, particolarmente esperti al riguardo, senza alcun maggior onere le parti, in quanto la tariffa giร  prevedeva allโ€™uopo un apposito compenso, per cui corrisponderlo al notaio delegato o ad altro professionista particolarmente esperto in materia concorsuale era cosa assolutamente irrilevante, ma che le funzioni proprie di un pubblico ufficiale, quale รจ il Notaio nellโ€™esercizio della sua attivitร  di istituto, possano essere affidate ad altri professionisti quali โ€œincaricati di pubblico servizioโ€ (anche gliโ€ ausiliari della sostaโ€ lo sono) รจ cosa che va contro i piรน elementari principi giuridici.

Non se lโ€™abbiano a male i professionisti chiamati in causa. Un Notaio puรฒ essere bravissimo nellโ€™espletamento della propria attivitร  professionale, ma essere del tutto sprovveduto in materia contabile e fiscale per quanto concerne lโ€™imposizione indiretta, cosรฌ come nei campi del contezioso sia civilistico sia fiscale, ma non si dica che avvocati, commercialisti e ragionieri siano divenuti allโ€™improvviso esperti in materia ipotecaria, catastale ed urbanistica, oltrechรจ giuridica al pari dei Notai. Per i ragionieri in particolare – non se lโ€™abbiano costoro a male – pensare che gli stessi possano avere in materia la medesima preparazione, dopo aver conseguito un diploma di scuola media superiore, svolto due anni di pratica professionale e superato un esame interno per lโ€™abilitazione alla professione, a confronto di un Notaio, che ha frequentato un corso universitario quinquennale, svolto due anni di pratica professionale e superato un concorso nazionale che mediamente proclama vincitori non piรน del 7/8% dei partecipanti, รจ semplicemente demenziale.

Il Notaio inoltre presta un solenne giuramento in udienza pubblica avanti al Tribunale del Distretto ove ha scelto ed ottenuto di esercitare le proprie funzioni e quanto da lui certificato fa piena fede in qualsiasi giudizio sino a querela di falso. Ogni altro professionista non รจ soggetto a tale impegnativa formalitร , per cui il suo comportamento professionale sarร  senzโ€™altro in ogni caso conforme ai piรน rigorosi principi di diritto e di etica professionale, ma solo perchรฉ รจ lui a volerlo, non perchรฉ la legge glielo impone e, quale incaricato di un pubblico servizio, le sue certificazioni faranno fede sino a prova contraria. E giunti a questo punto, quali sono le conseguenze che se ne possono trarre? La tutela della fede pubblica, propria della funzione notarile, in quale modo viene garantita? Ma a tutto ciรฒ chi vi ha pensato? Non un Parlamento, la cui maggioranza, eventualmente con voto di fiducia, รจ tenuta ad approvare qualsiasi norma venga proposta dal Governo; non il Ministro della Giustizia, che pur dovrebbe conoscere e tutelare lโ€™esclusivitร  delle competenze per legge attribuite al Notariato; non il Governo e le Commissioni parlamentari promotori e deputate ad esaminare la legittimitร  di siffatti provvedimenti legislativi, palesemente incostituzionali. Il tutto anche qui avvallato dallโ€™assordante silenzio degli organi di Governo della nostra professione.

E ancora: al tempo del ministero Bersani, quel โ€œgrande economistaโ€, come ebbe a definirlo lโ€™ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro in unโ€™intervista di Lilly Gruber alla RAI pochissimi mesi prima della sua scomparsa, invasato dalle idee liberiste comunitarie, esattamente contrarie a quelle alle quali sino a poco prima si era ispirato, pensรฒ bene o male, di sopprimere tutte le tariffe professionali ordinistiche, compresa quindi anche quella notarile.

Tutto bene, tranne alcuni insignificanti particolari e precisamente che i Notai sono sรฌ dei liberi professionisti, ma sono in primis dei โ€œpubblici ufficialiโ€, per cui se andiamo in un ufficio pubblico o saliamo su di un mezzo di trasporto che esplica un pubblico servizio nessuno si prova a contrattare sui diritti di segreteria reclamati dallโ€™ufficio o sul prezzo del biglietto richiesto per farci trasportare dal tram da casa nostra al centro della cittร . E giร  ciรฒ comprova lโ€™assurditร  della norma richiamata.

In compenso perรฒ la maldestra norma proposta dal nostro โ€œgrande economistaโ€ ha lโ€™incomparabile merito di aver finalmente spalancato le porte dellโ€™evasione fiscale anche ai Notai, venendo meno ogni possibilitร  di controllo della congruitร  delle loro parcelle da parte dei Consigli notarili, con la piacevole possibilitร  di farci retribuire le nostre prestazioni a scelta con un pacchetto di sigarette o con un bel mucchietto di Euro in contanti, senza piรน alcuna possibilitร  da parte degli Organi competenti – Consigli notarili e Commissioni disciplinari – di intervenire al riguardo, potendo cosรฌ finalmente percepire una discreta parte del compenso per le proprie prestazioni โ€œin neroโ€, cosa in precedenza abbastanza rischiosa a causa dei possibili controlli da parte degli organi sopra menzionati e quindi dellโ€™Agenzia delle Entrate.

Lโ€™inaspettato provvedimento inoltre fece sรฌ che dalla sera al mattino gli Archivi notarili che avessero preteso per il rilascio delle copie degli atti dei Notai in pensione o trasferiti in altro Distretto i compensi sino al giorno prima legittimamente riscossi, proprio in base alla tariffa professionale, avrebbero commesso un fatto penalmente perseguibile nei confronti del Capo dellโ€™Ufficio e contemporaneamente che la Cassa del Notariato da una parte e gli stessi Archivi notarili dallโ€™altra fossero non fossero piรน legittimati a riscuotere la โ€œtassa di archivioโ€ ed i diritti dovuti dai Notaio al loro Ente previdenziale, essendo le norme che li prevedevano allโ€™istante decadute.

E cosรฌ ci resta lโ€™irrisolvibile dubbio se il nostro ex Presidente del Consiglio sia stato il primo ad avere il coraggio di iniziare la demolizione dellโ€™istituzione โ€œNotariatoโ€, ovvero un benemerito benefattore mosso a compassione di quei circa 5.000 professionisti dal loro ordinamento costretti a non poter evadere senza rischi un solo centesimo dei compensi riscossi nellโ€™esercizio della propria attivitร . Ai posteri lโ€™ardua sentenza!.

Solo grazie al consapevole, responsabile ed immediato intervento del Consiglio Nazionale del Notariato, che invitรฒ tutti i Notai a continuare a comportarsi come prima, riscuotendo e versando a chi dovere le somme previste dallโ€™abrogata normativa, si scongiurรฒ una inevitabile ed irrimediabile crisi, con gravissime conseguenze per le Istituzioni coinvolte da questa dissennata norma di iniziativa governativa e bovinamente approvata da un Parlamento che, nel caso specifico, non si รจ reso minimamente conto delle conseguenze che si sarebbero verificare in questo fondamentale e delicatissimo settore.

Ed al momento sono purtroppo ancora assolutamente inconsistenti e labili le proposte che intenderebbero porre fine a questo rovinoso stato di cose che si รจ determinato non solo in particolare per il Notariato, ma per tutte le libere professioni in generale, ripristinando delle tariffe minime per tutte le prestazioni dei liberi professionisti. Lo si faccia almeno per i Notai, limitatamente a quanto attiene alla loro funzione di โ€œpubblici ufficialiโ€.

Dopo tutto ciรฒ, con la riforma del P.R.A., un altro non insensibile colpo viene dato allโ€™esclusivitร  della funzione notarile. E vero che oggi acquistare o vendere un autoveicolo รจ quasi come acquistare o vendere un elettrodomestico, come ebbi ad affermare giร  una ventina di anni fa ad un Congresso nazionale svoltosi a Genova, ovviamente attirandomi allora gli strali di piรน di un Collega, ma se per quanto concerne gli auto e moto-veicoli nuovi di fabbrica per la loro immatricolazione pare in ogni caso che possa essere piรน che sufficiente la firma elettronica certificata del legale rappresentante della Ditta venditrice, unitamente, qui perรฒ giร  con qualche riserva, a quella dellโ€™acquirente in caso di iscrizione di ipoteca a garanzia del prezzo di vendita rateizzato, senza scomodare altri al riguardo, per dare un minimo di serietร  nel trasferimento riguardante gli autoveicoli usati appare invece indispensabile che il contratto di vendita sia sottoscritto da entrambe le parti, e non solo dal venditore, e debitamente firmato di presenza ed autenticato da un pubblico ufficiale, Funzionario del P.R.A., Notaio o Segretario comunale, che nei piccoli comuni sarebbe allโ€™uopo una vera provvidenza, il tutto come avveniva un tempo, con un conseguente modesto ma equo compenso, e non anche rimesso alle agenzie di pratiche automobilistiche โ€œautorizzateโ€, che non รจ detto che diano proprie tutte le garanzie nel caso auspicabili.

Emblematica al riguardo รจ lโ€™indagine svolta pochi anni fa dai Vigili urbani di Roma, che presso lโ€™Ufficio centrale del P.R.A. rilevarono lโ€™esistenza, sparsi in ogni parte dโ€™Italia, di ben piรน di mille comuni cittadini che, senza svolgere alcuna attivitร , risultavano proprietari chi di piรน di dieci, chi di piรน di cento o di qualche centinaio di autoveicoli e tre o quattro soggetti che ne possedevano intestati al loro nome piรน di mille.

Si trattava di una ricerca di massima importanza, non solo sotto lโ€™aspetto dellโ€™evasione fiscale, ma soprattutto con riguardo allโ€™attivitร  della criminalitร  organizzata. Stranamente tale indagine, sebbene a quanto risulterebbe promossa dalla Procura della Repubblica di Roma, non attirรฒ per quanto si sappia neppure per un istante lโ€™attenzione sia dellโ€™Agenzia delle Entrate, sia della Guardia di Finanza, sia della stessa Magistratura inquirente, che a fronte di siffatte anomalie potevano facilmente intuire cosa si celasse dietro a tali parchi macchine.

Reintrodurre lโ€™obbligo dellโ€™autentica di firma nei contratti di trasferimento di diritti reali di godimento di autoveicoli ad opera di un Pubblico Ufficiale a ciรฒ specificamente deputato con obbligo di identificare con certezza sotto la propria personale responsabilitร  lโ€™identitร  di entrambi le parti contraenti, comminando in caso di violazioni della norma severissime sanzioni sia per i soggetti che si lasciano coinvolgere in tali traffici, sia per i Pubblici ufficiali a cui tale funzione viene demandata, consentirebbe al Notariato di recuperare in parte una tra le tante competenze che gli sono state sottratte e soprattutto se ne gioverebbe la tutela dellโ€™ordine pubblico, che al momento รจ primario ed indefettibile dovere da parte dello Stato di garantire ai propri cittadini.

A seguire con il governo Monti il provvedimento che consente ai liberi professionisti di poter fare pubblicitร  per la loro attivitร . Cosรฌ sappiamo di notai che โ€œmendicanoโ€ la propria clientela trai banchetti dei mercati rionali o di quelli che per attirarla, in luogo della severa targa prescritta dalla legge notarile, tappezzano la facciata dellโ€™edificio ove hanno il loro studio con insegne luminose a fronte delle quali quelle di Broadway o di Las Vegas possono andarsi a nascondere.

E veniamo allโ€™ultima โ€œpensataโ€ che non ci saremmo mai immaginati che potesse concretizzarsi sotto il precedente e lโ€™attuale Governo, che in altri settori hanno dimostrato una lungimiranza ed una competenza assoluta.

รˆ in corso la formulazione di una legge che prevede lโ€™istituzione di una sede notarile ogni 5.000 abitanti, vale a dire che le sedi notarili dalla sera al mattino dovrebbero aumentare dalle circa 6.000 di oggi alle circa 12.000, indipendentemente dal โ€œfabbisognoโ€ della funzione nella zona di loro competenza e della conseguente redditivitร , che dovrebbe in ogni caso essere assicurata al titolare di ogni sede.

Tralasciamo ancora per un momento lโ€™analisi dei grafici di cui abbiamo parlato allโ€™inizio e vediamo come tale demenziale proposta normativa potrร  essere attuata e quali conseguenze determinerร . Francamente chi lโ€™ha concepita, quando si renderร  conto delle conseguenze che si determineranno, se avrร  solo un minimo di dignitร , non potrร  fare altro che andare semplicemente a nascondersi.

Attualmente i Notai italiani in funzione sono poco piรน 5.000, su di una tabella che prevede poco piรน di 6.200 sedi. Con una cadenza pressochรจ biennale viene bandito un concorso per merito per lโ€™assegnazione delle sedi notarili vacanti. Al concorso partecipano mediamente dai 2.000 ai 3.000 laureati in giurisprudenza ed i vincitori, stante il doveroso rigore e la serietร  che hanno da sempre contraddistinto tale concorso, risultano essere in media il 7/8% dei partecipanti, vale a dire ogni volta da poco piรน di 150 a poco meno di 250 elementi, destinati a coprire le sedi vacanti poste a concorso, il cui numero corrisponde sempre pressappoco al numero dei vincitori, non perchรฉ ciรฒ sia al riguardo pilotato, ma in quanto si tratta di un fisiologico processo di avvicendamento e perchรจ il numero dei partecipanti riconosciuti idonei, avendo superato le tre prove scritte – che producono in partenza una rigorosa selezione tra i partecipanti – e quindi le tre prove orali previste dal vigente ordinamento risulta per naturale selezione in ogni caso tale. รˆ ora previsto un concorso per lโ€™assegnazione di 500 posti, e ciรฒ di per sรฉ suscita giร  non poche perplessitร  e preoccupazioni, in quanto si teme che per coprire non tutti i posti a concorso, ma una almeno buona parte degli stessi, si possa largheggiare nella valutazione degli elaborati scritti e in definitiva si ammettano allโ€™esercizio della professione un non indifferente numero di concorrenti in realtร  non meritevoli e conseguentemente inidonei a svolgere una professione che richiede una preparazione teorico-pratica di altissimo livello.

Con la proposta di legge, approvata la nuova tabella che prevede in funzione degli abitanti un totale circa 12.000 sedi, si dovranno trovare allโ€™improvviso 5/6.000 soggetti che risultino vincitori del concorso ed รจ evidente che non ci sono alternative: o si dichiarano idonei 5/6.000 โ€œanalfabetiโ€ in materia di diritto e nello spazio di pochissimi anni celebreremo il solenne funerale del Notariato italiano, sino ad oggi assunto ad esempio in Europa, Africa, Americhe ed Asia da tutti i Paesi aderenti allโ€™Unione Internazionale del Notariato Latino e che viene anche piรน a meno bene copiato dai Governi delle Repubbliche ex-sovietiche e persino dalla Repubblica Popolare Cinese, dove – per sentito dire – sembra che lโ€™intervento del Notaio occorra anche per lโ€™acquisto di un apparecchio elettrodomestico!

E se per caso si potrร  invece continuare con lโ€™attuale selettivo sistema le circa 6.000 nuove sedi resteranno in eterno vacanti, con lโ€™ulteriore rischio che, ponendo a concorso un siffatto numero di nuove sedi, qualora le stesse venissero assegnate agli ipotetici vincitori del concorso, si verificherebbe una โ€œdesertificazioneโ€ dellโ€™istituto, in quanto i nuovi Notai anche di prima nomina opteranno per le sedi piรน redditizie messe a concorso, ignorando le sedi rurali, indiscutibilmente meno โ€œriccheโ€, ma in definitiva assolutamente essenziali per un corretto funzionamento di tutto il sistema, come sino ad oggi avviene, sedi che nella migliore delle ipotesi resteranno coperte ben brevissimo tempo, in quanto i loro titolari cercheranno al piรน presto di essere trasferiti in altre piรน produttive, per cui esse resteranno pressochรจ in eterno vacanti.

Un piccolo esempio al riguardo lo si puรฒ trarre dalla di per sรฉ giร  a sufficienza sgangherata riforma della tabella approvata, quando subimmo la calamitร  di avere quale Ministro della Giustizia lโ€™on. Oronzo Reale che, preso dalla fregola di meglio distribuire il lavoro notarile, rifilรฒ in un sol colpo un aumento di oltre 30 sedi ai Distretti riuniti di Torino e Pinerolo, che da allora, e sono passati quasi 50 anni, sono e restano perennemente vacanti.

A questo punto รจ giunto il momento, anche in base alle considerazioni svolte, di analizzare con estrema attenzione i due grafici predisposti dai diligenti ed esperti funzionari della nostra Cassa per trarre le conclusioni di questo scritto.

Nel 2006, allโ€™alba della crisi economica che ha coinvolto si puรฒ dire tutto il mondo e dalla quale solo a fatica cerchiamo di riprenderci, la media annua degli onorari notarili risultava di circa 130.000 Euro pro capite, con punte che in una mezza dozzina di Distretti sfioravano i 200.000 Euro.

Da quando sono nato sono sempre stato un patito di elenchi, graduatorie e statistiche, bonariamente sin da piccolo preso in giro al riguardo da mia Madre, ma in compenso posso asserire con precisa conoscenza di causa che mediamente per un notaio affermato, che applichi scrupolosamente la tariffa professionale, che corrisponda unโ€™equa retribuzione ai propri dipendenti e che operi in larghissima prevalenza nel campo contrattuale, in definitiva il reddito netto annualmente conseguito, dopo pagate puntualmente tutte le spese inerenti alla gestione dello studio, gli stipendi ed i contributi previdenziali propri e dei propri dipendenti, i premi delle assicurazioni a copertura dei rischi professionali, le imposte sul reddito professionale, quelle comunali ed ogni altro onere fiscale che ci affligge, Euro piรน Euro meno, corrisponde allโ€™ammontare alla somma degli onorari annotati a repertorio, anche se, dopo lโ€™entrata in vigore delle โ€œlenzuolateโ€ del mai abbastanza vituperato on. Pierluigi Bersani, in tali colonne si dovrebbe a rigore annotare un bel โ€œnullaโ€.

Ma, esaminando il grafico omologo riferito allโ€™anno 2015, con sgomento notiamo che il reddito medio netto dei Notai determinato con i criteri sopra enunciati si รจ attestato a circa 60.000 Euro annui e che in soli tre Distretti si รจ raggiunta a malapena una media di circa 100.000,00 Euro.

รˆ evidente che da tale grafico possono ricavarsi in primo luogo tutti gli elementi occorrenti per unโ€™oculata e puntuale ridistribuzione delle sedi nel territorio, aumentandole lร  ove la media degli onorari repertoriali risulta piรน accentuatamente superiore alla media nazionale e sopprimendole, con eventuale conseguente riunione di piรน Distretti confinanti, lร  dove tale media risulta invece decisamente inferiore.

A questo punto incominciamo perรฒ a pensare che per diventare notai occorrono una diploma di scuola media superiore, un corso quinquennale di laurea, due anni di pratica professionale che, se fatta con il dovuto spirito, puรฒ procurarci al massimo i soldi per le sigarette e per andare una volta al mese – non di piรน – al cinematografo con la ragazzina di turno, se abbiamo la fortuna di averla; che occorre poi attendere qualche mese il bando del concorso, parteciparvi, superarlo, espletare le formalitร  per lโ€™iscrizione a ruolo e, dopo un altro paio dโ€™anni nella migliore delle ipotesi prendere finalmente possesso della sede ottenuta, che, se si รจ classificati nei primi posti della graduatoria puรฒ anche essere quella ambita, redditizia e vicina a casa propria, ma diversamente, in particolare per coloro in graduatoria sono collocati nelle retrovie, non potrร  essere che in Molise, Basilicata, Calabria o in qualche altro sperduto angolo della nostra bella Italia, โ€œisole compreseโ€.

In base a queste considerazioni chiediamoci in primo luogo chi avrร  il coraggio di attendere di non guadagnare un soldo, nella migliore delle ipotesi sino allโ€™etร  di trentโ€™anni, dopo aver corso lโ€™alea di superare un concorso che – come detto – esprime la possibilitร  di essere superato da non piรน del 7/8% dei partecipanti, per poi rischiare di vedersi assegnata a seguito di una scelta obbligata una sede del tutto improduttiva, lontana dalla famiglia, con la prospettiva per un paio dโ€™anni di conseguire un reddito professionale netto, se va bene, di non piรน di 2.000 Euro mensili, sia pure integrati da un altro migliaio da parte della Cassa del Notariato a titolo di assegno di integrazione.

Poniamo pure che questa situazione sia transitoria e che fra qualche anno si possa ritornare ai livelli di onorari riprodotti nel grafico riferito allโ€™anno 2005, che comunque comprende tre Distretti (Campobasso, Enna e Palmi) con onorari medi pari o anche leggermente inferiori a 50.000 Euro annui. Intanto ad oggi i Distretti che si trovano in tale situazione non sono piรน tre, ma sono diventati allo stato una decina, per cui se nel frattempo venisse data piena attuazione alla riforma tabellare prevista dalla norma testรจ emanata รจ facile intuire quali ne sarebbero le conseguenze:

– una masnada di soggetti assolutamente impreparati verrebbe ammessa ed abilitata allโ€™esercizio delle funzioni notarili,

– dato e non scontato che tutti i vincitori del concorso abbiano dimostrato di essere bravi e capaci nellโ€™assolvimento delle loro funzioni, essendo la quantitร  di lavoro richiesta alla categoria determinata non in funzione del numero di coloro che la esercitano, ma in funzione dellโ€™andamento della economia nazionale, il reddito medio per i 12.000 Notai dโ€™Italia รจ destinato a rimanere di poco superiore a quello di un netturbino, di un manovale di basso rango o di un bracciante agricolo, attestandosi su importi medi compresi tra i 10.000 ed i 20.000 Euro annui, per cui รจ facile immaginare quanti giovani laureati in giurisprudenza saranno attirati da una professione che offre tali prospettive economiche non prima dei trentโ€™anni di etร .

Ed infine non occorre essere un genio per comprendere che il โ€œfabbisogno notarileโ€ non รจ in funzione del numero degli abitanti, ma in funzione dellโ€™economia del territorio, per cui a paritร  di abitanti il numero di Notai occorrenti per assicurare un adeguato e puntuale servizio in certe zone puรฒ essere anche triplo rispetto a quello dei Notai operanti in zone economicamente โ€œdepresseโ€, che purtroppo ancora sussistono, non solo nel Meridione e nelle Isole.

Ma la ciliegina sulla torta sarร  costituita dal โ€œfallimentoโ€ della Cassa Nazionale del Notariato, la quale nella situazione che inevitabilmente si verificherร  a seguito dellโ€™attuazione di tale normativa, nellโ€™arco di non piรน di ventโ€™anni, dato fondo a tutte le riserve per legge accantonate in un secolo di vita, non sarร  piรน in grado sia di erogare gli assegni dโ€™integrazione oggi in atto, sia di corrispondere ai Notai che, per raggiunti limiti di etร  o per altri motivi, avranno maturato il diritto alla pensione, lโ€™assegno che a loro compete in base agli attuali regolamenti, in quanto a paritร  di introiti lโ€™ammontare delle uscite risulterร  piรน che raddoppiato. E cosรฌ non ci sarร  altra soluzione per la Cassa che quella di scaricare ogni onere sullโ€™I.N.P.S., o su quellโ€™altro ente previdenziale di Stato che ne avrร  preso il posto, che a spese della collettivitร , non potrร  far altro che assumere lโ€™onere di adempiere agli oneri oggi propri del nostro Ente di previdenza, tenendo presenti che i diritti legittimamente acquisiti in ogni caso rimangono tali.

Benissimo: la norma demenziale oggi prospettata, patrocinata dai suoi promotori. se fatta propria dal Governo in carica ed approvata, tra un coacervo di altre disposizioni di tuttโ€™altra natura in un provvedimento composto da un unico articolo e centinaia di commi senza neppure una parola che ne indichi il contenuto, da una Parlamento che per un motivo od un altro non potrร  o non vorrร  rendersi conto delle catastrofiche conseguenze che ne deriveranno, produrrร  inevitabilmente gli effetti sopra delineati.

A questo punto a mali estremi occorrono estremi rimedi: o il Governo con un minimo senso di responsabilitร  si renderร  di tali conseguenze ed accantoni una volta per sempre tale sconsiderata proposta, ovvero potremo mettere la parola โ€œFINEโ€ al Notariato italiano, affidando le funzioni sinora dallo stesso svolte ad un complesso di impiegati dello Stato, che รจ facile intuire con quale spirito ed efficienza le svolgeranno.

Con quanto sopra, mi auguro di aver saputo esprimere in termini da tutti comprensibili i concetti esposti e che qualcuno dei responsabili di tale prossima futura โ€œcatastrofeโ€ si renda conto delle conseguenze che ne deriverebbero, qualora tale proposta avesse anche solo parzialmente seguito. Diversamente lโ€™unica consolazione che rimane a me, come a qualche centinaio dei Notai piรน anziani in esercizio e di quelli in pensione ed ai loro coniugi superstiti รจ che, avendo raggiunta felicemente unโ€™etร  prossima alla mia, la nostra Cassa abbia ancora i mezzi ed il tempo necessari per erogare gli assegni pensionistici che ci sono oggi elargiti e che, se parzialmente sollevati dallโ€™attuale prelievo fiscale, oggi assolutamente intollerabile, ci consentirebbero ancora qualche anno di serenitร , dopo tanti di responsabile e stressante lavoro, svolto nellโ€™esclusivo interesse della comunitร  e dello Stato.

Ciรฒ che avverrร  in seguito lโ€™avranno sulla coscienza gli autori di tale vergognosa ed irresponsabile proposta.

Giovanni Fulcheris

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