53° Congresso Nazionale del Notariato: intervento del Ministro della Giustizia

Intervento di Alfonso Bonafede – Ministro della Giustizia – al 53° Congresso Nazionale del Notariato “Semplificazione e innovazione: diritti e garanzie nell’Italia del cambiamento” del 8-9-10 novembre 2018 a Roma.

Trascrizione integrale del video (in fondo all’articolo):

Buonasera a tutti,

mi unisco a tutti i saluti fatti già dal Presidente Lombardo, lo saluto e lo ringrazio per l’invito.

Inutile dirvi che ho tempi purtroppo strettissimi perché fra 20 minuti inizia il Consiglio dei Ministri al quale arriverò in ritardo però cercherò di stringere i tempi nell’esposizione del mio intervento.

Io ho accolto l’invito del Presidente Lombardo con grande entusiasmo. Posso dire subito che non è un entusiasmo che io ho maturato soltanto da ministro perché con grande piacere posso dire che io l’anno scorso a Palermo c’ero, anche da parlamentare, perché ho sempre ritenuto fosse importantissimo un confronto con tutte le categorie degli addetti ai lavori del mondo del diritto e devo dire che la categoria che ho avuto il piacere di scoprire di più, perché era quella che conoscevo meno rispetto al lavoro che io ho portato avanti l’avvocato, è quella del notaio. E devo dire che sono testimone proprio personale di quello che diceva il presidente Lombardo e cioè io ho conosciuto una categoria di addetti ai lavori, ho conosciuto persone, che a un certo punto sono venuti, si sono presentati a me da parlamentare, quando ero parlamentare mi hanno detto “sò che c’è un immagine dei notai però noi le dimostreremo con le nostre proposte che ci stiamo affrancando da quell’immagine antica che c’è nella collettività; con le nostre proposte le dimostreremo e dimostreremo a tutte le forze politiche che siamo disposti ad abbracciare il cambiamento”. E io devo dire che pur trovandomi d’accordo con alcune è in disaccordo con altre, però, io queste proposte, la concretezza delle proposte, l’approccio pragmatico rispetto a una realtà che cambia, questo io l’ho potuto constatare ed è testimoniato dal fatto che in questi primi mesi ci siamo già incontrati due volte.

Chiaramente il titolo del di questo congresso “la semplificazione, innovazione dei diritti e garanzie nell’Italia del cambiamento” mi ha incuriosito ancora di più – come potete immaginare la parola cambiamento è una parola a me molto cara – ed è interessante sottolineare come troppe volte pensiamo di poter governare il cambiamento. Noi non possiamo, oggi, accettare se il cambiamento deve esserci o non esserci: il cambiamento c’è, esiste ed è frenetico nella realtà che viviamo. Viviamo in un mondo che cambia ad una velocità che porta ad un cambiamento rispetto al quale non possiamo decidere se accettare o non accettare la sfida del cambiamento, possiamo decidere semplicemente se subirla quella sfida o abbracciarla. E in questo senso io posso dire che ci sono due elementi in particolare che riguardano la categoria dei notai che gli permette di abbracciare la sfida del cambiamento e di farlo insieme alle istituzioni perché quello che io dico a tutte le categorie degli addetti ai lavori è “aiutatemi ad abbracciare il cambiamento insieme a voi, decidiamo tutti insieme che le categorie” – guardate – “decidiamo tutti insieme che le categorie degli addetti ai lavori, tutte le categorie anche quelle istituzionali, devono cominciare a mettersi in discussione, devono cominciare a comprendere come avvicinarsi ai cittadini – guardate che questo è fondamentale!

Noi siamo sempre stati abituati a concepire la giustizia come un mondo a parte in cui i giudici del buon andamento e della qualità del servizio giustizia erano gli addetti ai lavori del settore giustizia. Chi giudica se è un tribunale funziona bene? Eravamo abituati a pensare che fossero soltanto i magistrati, gli avvocati, i vari addetti ai lavori, non è così. Noi dobbiamo concepire il mondo giustizia come un mondo che è giudicato così come avviene per la sanità, perché la giustizia non è meno importante della sanità, riguarda i diritti fondamentali dei cittadini. La certezza dei loro rapporti giuridici e la differenza che noi possiamo fare è quella di comprendere che i primi giudici del nostro operato sono i cittadini. Voglio sapere come funziona un tribunale? Devo andare a capire qual è la percezione che ha avuto un imprenditore che si è rivolto al tribunale per ottenere giustizia nel suo contenzioso con un altro imprenditore. Questo è fondamentale. E devo dire che da questo punto di vista, le proposte che mi sono arrivate sono tutte proposte incredibilmente vicine. Quello che diceva il presidente Lombardo, per esempio, sulla circolazione dei beni immobili, oggetto di donazione, è uno di quei settori vicinissimi ai cittadini che dobbiamo assolutamente prendere in considerazione e – guardate lo voglio dire con chiarezza – io ho incontrato nei primi 4 mesi più di 400 persone, ho spalancato le porte di via Arenula a tutti coloro che quotidianamente decidono di dare un contributo al mondo della Giustizia, l’ho fatto con orgoglio perché non penso che ci siano categorie di serie A e categorie di serie B, ho incontrato i cancellieri, ho incontrato i magistrati, gli avvocati, i notai perché tutti partecipano ogni giorno ad un funzionamento che è complesso ma che deve essere considerato nella sua unicità e nella sua omogeneità per quanto possibile.

E guardate che a me chiaramente – tante volte mi dicono “eh però il notaio costa, il notaio, perché devo andare dal notaio?” – io mi permetto semplicemente di far riflettere il mio interlocutore sul fatto che i contenziosi sui contratti posti in essere grazie alla collaborazione del notaio – mettiamola così – sono a livello bassissimo. Questo è un costo di gran lunga inferiore rispetto a quello che poi si affronta nel portare avanti un contenzioso, magari, proprio che nasce dal contratto.

E vi dico che sono abituato, da civilista, a pensare che sia sbagliata l’equiparazione del mondo della giustizia, necessariamente con il tribunale, lo dico da civilista, lo dico da avvocato, la parte più bella del diritto è quella in cui la volontà delle parti si incontra in un contratto e la volontà libera delle parti decide di regolamentare i loro rapporti. E quella è la parte fisiologica, quando si va in tribunale siamo già nella parte patologica, per quanto anche quella molto affascinante.

Dico anche un’altra cosa, che le sfide della tecnologia, le sfide della digitalizzazione, le sfide dell’informatica, sono sfide che riguardano molto da vicino il mondo dei notai che tra l’altro ha già affrontato quelle sfide perché – dico semplicemente che – basta entrare nello studio di un notaio per poter percepire e toccare con mano il fatto che i notai in questi anni hanno cercato già dimettersi di porsi in una posizione di avanguardia rispetto ai cambiamenti della tecnologia.

Passo alle proposte che sono state poste alla mia attenzione.

Ho avuto modo di esaminare con estremo interesse, confrontandomi con il Presidente Lombardo e i consigliere nazionali, le proposte di iniziativa consiliare presentate nel corso di questo congresso. Condivido lo spirito che le ama, la sfida costante e continua che coinvolge tutti gli operatori del diritto verso l’adeguamento dell’ordinamento giuridico alle più moderne esigenze di semplificazione delle procedure senza tuttavia pregiudicare la certezza e la sicurezza dei rapporti giuridici e dunque la certezza dei diritti dei cittadini.

In questa prospettiva giudico pienamente condivisibile l’esigenza, emersa dall’esame di alcune delle proposte, che il cambiamento e lo snellimento delle procedure passi attraverso l’innovazione tecnologica perché il binomio innovazione-semplificazione costituisce ormai, più che una tendenza, un dato ineludibile, un traguardo necessario.

Nel concreto, ricollegandomi anche all’intervento del presidente Lombardo, nell’ottica dello spirito e leale collaborazione istituzionale mi sia consentito di scendere più nel dettaglio delle azioni che come Ministro della Giustizia sto intraprendendo – capirete che sono Ministro da più o meno 5 mesi e quindi alcune le ho già intraprese altre sono, diciamo, in cantiere .

In primo luogo la proposta normativa che intende favorire la circolazione degli immobili di provenienza donativa a cui facevo cenno prima. Mi sento di poter garantire che troverà risposta negli imminenti provvedimenti legislativi. Ora, per non sembrare troppo generico quando parlo di imminenti provvedimenti legislativi, parlo del decreto semplificazione, che è stato già approvato e che è stato approvato, salvo intese, e in queste ore ne stiamo limando i dettagli, però c’è stata la mia proposta, come Ministro, di inserire quella norma all’interno del decreto semplificazione.

Altrettanto interessante è la proposta dell’introduzione del certificato successorio, che ho avuto modo di presentare sempre nello stesso provvedimento ed è attualmente all’esame del Governo. È una misura caratterizzata dalle evidenziate finalità di semplificazione che dà indiretti benefici nel settore del contenzioso in termini potenzialmente deflattivi e quindi per me rappresenta una manna, praticamente, da accogliere.

Assolutamente condivisibile, poi, in tema di certezza e sicurezza del traffico nella circolazione dei beni di provenienza successoria e destinato ad essere ulteriormente approfondito, è l’informatizzazione del registro delle successioni, che ancora oggi è previsto – come diceva prima il Presidente Lombardo – soltanto in forma cartacea.

Inoltre, sul tema delle garanzie in favore degli acquirenti di immobili da costruire, confermo che lo schema di decreto legislativo della delega sulla crisi di impresa e dell’insolvenza, la nuova riforma del fallimento, è proprio quest’oggi all’esame del Consiglio dei Ministri – se riesco ad arrivare in tempo – e fa parte di quella riforma e si è rivelata in piena sintonia, proprio la proposta del Consiglio Nazionale, si è rivelata in piena sintonia con quanto avevo già proposto di introdurre nello schema del decreto attuativo.

Per quanto riguarda, poi, questioni il qui iter deve essere completato con decreti attuativi, il Ministero assicura di promuovere nel più breve tempo possibile il completamento dell’iter, che è assai complesso dal punto di vista tecnico – questo me lo hanno detto gli uffici quando ho posto alla loro attenzione questa proposta – per l’emanazione delle disposizioni che riguardano le modalità di formazione, trasmissione telematica delle copie repertoriali informatiche, che comporterà peraltro notevoli benefici e risparmi di tempo e risorse all’amministrazione degli archivi notarili in relazione alla digitalizzazione del processo di acquisizione degli atti di repertorio.

Altrettanto meritevole di condivisione in tema di necessaria semplificazione del sistema è l’esigenza segnalata di completare l’iter di introduzione, in via obbligatoria, del registro generale dei testamenti elettronici. Siamo al lavoro anche su questo fronte e contiamo di poter emanare entro breve i relativi regolamenti. Nell’introdurre poi il tema del rapporto tra Ministero della Giustizia e Notariato, per quanto riguarda gli aspetti del concorso di accesso alla professione notarile già dalla fase propedeutica del tirocinio, ho il piacere di comunicarvi che proprio qui in questa sede, appena concluderò il mio intervento e prima di scappare al Consiglio dei Ministri. sottoscriverò il rinnovo della convenzione tra Consiglio Nazionale del Notariato, MIUR e Ministero della Giustizia – è qui – volto a permettere agli studenti dell’ultimo anno del corso di laurea in giurisprudenza, di svolgere un periodo di tirocinio presso gli studi notarili, utile fini del raggiungimento dei 18 mesi di pratica necessari per l’accesso al concorso notarile. Purtroppo, devo dire, forse perché non c’era stato il giusto coordinamento, ha valore annuale, prometto che il prossimo anno avrà una portata maggiore.

Infine mi siano consentite le brevi riflessioni sulle problematiche – tanto mi stanno a cuore – dell’accesso alla professione notarile e della procedura concorsuale in senso ampio. Mi riferisco, in primo luogo, alla questione sollevata dal Consiglio sulla portata applicativa della normativa in tema di accesso alla professione notarile introdotta dalla legge di bilancio del 2018. È pienamente condivisibile l’esigenza segnalata di consentire la partecipazione al concorso per i praticanti notai cancellati dal registro nell’ottica di rimuovere quanto più possibile gli ostacoli all’accesso della professione, che negli ultimi anni ha registrato una vera e propria crisi delle vocazioni. Eguali sostegno va riconosciuto all’ulteriore questione della temporaneità dell’ineleggibilità del notaio presso la commissione per il concorso notarile per i notai che siano stati componenti della commissione per due volte consecutive. Condivisione che ha dato luogo da parte del Ministero della Giustizia alla presentazione dei conseguenti pareri interpretativi in linea con le argomentazioni proposte dal Consiglio Nazionale del Notariato.

Per quanto riguarda i concorsi – faceva già cenno il Presidente – all’andamento di questi concorsi – su questo mi piacerebbe riflettere su alcune criticità che potrebbero essere presentate dal fatto che è minore il numero dei candidati considerati idonei rispetto ai posti messi a disposizione al fine anche di razionalizzare le energie diciamo per l’organizzazione dei concorsi stessi.

In conclusione ed essendomi dilungato più che con un semplice saluto ma nel tempo necessario per poter arrivare puntuale al Consiglio dei Ministri concludo ricollegandomi al punto di partenza di questo mio intervento. La domanda che dobbiamo porci è cosa Il Notariato proporrà per il futuro. Il notaio in un contesto in continuo cambiamento è un insostituibile presidio di diritti e garanzie sullo sfondo di una legge notarile risalente al 1913 inevitabilmente non più al passo con i tempi. La Sfida alla digitalizzazione, la necessità di semplificazione e innovazione sono passi di un cammino che non sarà semplice né agevole perché comporterà la rivisitazione di un modo di essere, di pensare e di agire. Ma tutto questo è diventato un’esigenza del mondo e sono sicuro che la competenza abbinata al servizio e all’efficienza guideranno questo processo di trasformazione. C’è bisogno di tutti, delle idee di tutti, del sano confronto costruttivo. È proprio per questo, per essere concreti e non teorici, è con orgoglio che voglio comunicarvi che è mia intenzione istituire presso il Ministero di Giustizia un tavolo del Notariato dove siederanno i principali attori del mondo notarile, e non solo, per discutere dei temi in oggetto elaborando idee innovative che abbiano ad oggetto la conciliazione di tutti gli obiettivi e le sfide del cambiamento prima enunciati. In questo senso, rispetto ad altre questioni poste – come per esempio la problematica delle startup, poste dal Presidente Lombardo – mi fa piacere se questo tavolo, il Notariato, oltre a essere un momento di confronto tra il mio Ministero e il Notariato può essere anche un momento di interlocuzione con altri ministeri interessati dalle problematiche che verranno trattate. Ho concluso.

Grazie veramente di cuore.

Buon congresso a tutti.

Ministro della Giustizia
Alfonso Bonafede

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